Il toponimo di Maratea sembra essere stato coniato dai coloni greci stanziatisi lungo il Golfo di Policastro all’epoca della Magna Grecia, per evocare la famosa città greca di Maratona. Secondo un’altra ipotesi, il nome di Maratea deriverebbe da Thea Maris, cioè Dea del Mare.
L’abitato di Maratea è sovrastato da Monte San Biagio, sulla cui vetta si erge la Statua del Redentore, seconda per dimensioni soltanto a quella di Rio de Janeiro.

Maratea |

vetta del Monte San Biagio |
Sotto la statua sono aggrappati, ad un fianco del monte, i ruderi dell’antico borgo del Castello, incastonati in una natura selvatica.

statua del Redentore. Sotto i ruderi del borgo Castello |

statua del Redentore |
Al lato opposto della Statua si trova la Basilica di San Biagio, realizzata tra il VI – VII sec. d.C. e poi ampliata a più riprese. Vi sono conservate numerose opere d’arte: nella Regia Cappella (XVII sec.) sono custodite, in particolare, le Sacre Reliquie di San Biagio, l’Affresco della Madonna del Melograno (XV sec.) e preziosi bassorilievi in marmo.

statua del Redentore |

Basilica di San Biagio |
Tra la prima e la seconda domenica di maggio si svolgono i solenni festeggiamenti in onore di San Biagio, il santo patrono di Maratea. Giovedì il simulacro in argento del Santo, coperto interamente con un panno rosso, viene portato a spalla in processione dalla Basilica, dove normalmente è conservato, fino in paese.

il simulacro di San Biagio
esce dalla Basilica |
viene tolto il panno rosso |

la processione prosegue |
L’episodio culminante della processione, dopo la rimozione del manto rosso, è la simbolica consegna delle chiavi della città al Santo da parte del sindaco di Maratea. I festeggiamenti proseguono fino a domenica, giorno in cui il busto argenteo esce dalla chiesa parrocchiale e torna in processione alla Basilica.

Chiesa di S. Maria Maggiore |

campanile romanico |

bassorilievo del ‘500 raffigurante Angeli Oranti |
Il centro storico offre una splendida concentrazione di edifici e monumenti di grande valore storico e architettonico, tra cui molte chiese: non a caso Maratea è famosa anche come la città delle 44 chiese, ricche di preziose testimonianze artistiche.

affresco secentesco sovrastante il portale della Chiesa dell’Addolorata |

statua della Madonna Addolorata |

Chiesa del Calvario: edicola con affresco |
Il litorale di Maratea, ricoperto dalla vegetazione tipica della macchia mediterranea ed impreziosito al largo da scogli ed isolotti, si snoda per circa 30 km. tra il Canale di Mezzanotte e la foce del fiume Noce, con pareti rocciose alte e ripide che ora s’incuneano a mo’ di promontorio nel Mar Tirreno ora si ritraggono accogliendo piccole cale e spiagge sabbiose. Gl’incontaminati fondali marini, particolarmente apprezzati dai subacquei, sono popolati da una ricca varietà faunistica (attinie, gorgonie, stelle marine, spirografi) e custodiscono vestigia dell’antichità di cui solo una parte (ancore e vasi di pregevole fattura) è stata portata alla luce.
Ogni anno nei giorni d’estate si tiene la rassegna culturale, artistica e musicale Maratea in Festa: concerti di musica classica e leggera, dibattiti, mostre, marajazz e tanti, tanti altri eventi culturali ed artistici.